La necessità di fornire una risposta al bisogno idrico ed il susseguirsi delle vicende storiche e legislative hanno portato la gestione idrica del Piceno a evolversi continuamente in un arco di tempo che inizia oltre un secolo fa.
- 1896 Il 14 Agosto viene inaugurato l'acquedotto di Fermo denominato Acquedotto Monte Polesio o Acquedotto consortile dell'Ascensione che risolve con efficacia le esigenze della popolazione del Fermano.La situazione degli acquedotti della provincia di Ascoli Piceno è molto frammentata. Ogni comune tenta di porre rimedio al problema idrico attraverso la costruzione di acquedotti locali. A fronte di una spesa molto elevata non si riesce tuttavia a risolvere il problema e permane la crisi idrica.
- 1918 Il mutare delle abitudini della popolazione associato allo sviluppo economico porta all'incremento del fabbisogno idrico. Si individuano nelle sorgenti di alta quota di Pescara e di Capodacqua di Arquata le fonti da sfruttare per la soluzione del problema.
- 1929 Dopo oltre dieci anni di ipotesi, domande e interpellanze al governo centrale, viene costituito il Consorzio per l'Acquedotto Pescara d'Arquata "Luigi Razza", cui aderiscono i comuni di Acquasanta Terme, Acquaviva Picena, Appignano del Tronto, Arquata del Tronto, Ascoli Piceno, Castel di Lama, Castorano, Colli del Tronto, Folignano, Monteprandone, Monsampolo del Tronto, Offida, Spinetoli, San Benedetto del Tronto e Venarotta. L'acquedotto ha una dotazione idrica di 200 lt/secondo.
- 1933 Il 12 luglio anche il comune di Grottammare aderisce volontariamente al Consorzio per l'Acquedotto Pescara D'Arquata
- 1951 Il 17 Febbraio si aggregarono altri 22 comuni: Belmonte Piceno, Cossignano, Cupra marittima, Fermo, Grottazzolina, Monsampietro Morico, Montalto delle Marche, Montedinove, Montegiberto, Montelparo, Monterinaldo, Monterubbiano, Monte Vidon Combatte, Montottone, Moresco, Ortezzano, Petritoli, Ponzano di Fermo, Ripatransone, Santa Vittoria in Matenano, Servigliano, Porto San Giorgio.
- 1952 Il 31 marzo aderirono i comuni di Roccafluvione, Castignano, Pedaso, Lapedona, Altidona ed il 29 settembre dello stesso anno anche il comune di Carassai. La fine degli eventi bellici e l'avvento della Repubblica portano alla trasformazione del nome in Consorzio per l'Acquedotto Pescara d'Arquata. In questi anni il consorzio cresce sensibilmente, passando dagli iniziali 15 comuni a 44 e la dotazione idrica arriva a 450 lt/secondo.
- 1955 Il 16 ottobre viene inaugurato dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il tronco dell'acquedotto Sorgenti Pescara d'Arquata – Ascoli Piceno.
- 1956 Il 21 agosto c'è l'aggregazione del comune di Rotella.
- 1960 Viene istituito come consorzio obbligatorio di 45 comuni della Provincia di Ascoli Piceno Il Consorzio Idrico Intercomunale del Piceno, che sostituisce il precedente Consorzio per l'Acquedotto Pescara d'Arquata, nato in modo volontario per iniziativa dei comuni consorziati.
- 1964 Il 9 giugno anche il comune di Monteleone di Fermo entra a far parte del Consorzio.
- 1982 Viene messo in opera l'Acquedotto dei Sibillini dando così una decisiva svolta ad una gravissima crisi idrica, sia in termini di quantità che di qualità che interessa l'intero comprensorio ed in particolare la fascia costiera.
- 1993 La legge 142/1990 sull'ordinamento delle province e dei comuni e la generale trasformazione della Pubblica Amministrazione portano alla trasformazione del Consorzio Idrico Intercomunale del Piceno in consorzio-azienda, con il duplice fine di dare efficacia, efficienza ed economicità ai servizi offerti alle realtà sociali.
- 1994 La legge 36/1994 (c.d. Legge Galli) introduce una disciplina molto innovativa per il settore idrico prevedendo, tra l'altro, la riorganizzazione dei servizi idrici in un unico gestore, che deve curare l'intero ciclo delle acque per ciascun Ambito Territoriale Ottimale (ATO), individuati dalla regione. La Regione Marche con la legge 18/1998 individua 5 ATO all'interno del suo territorio.
- 1999 Il 31 Luglio si assiste all'adesione di altri 4 comuni: Campofilone, Maltignano, Massignano, Montefiore.
- 2003 Il Consorzio Idrico Intercomunale del Piceno passa da ente pubblico economico consortile a società per azionia totale capitale pubblico, cambiando denominazione in CIIP – Cicli Integrati Impianti Primari spa. Con la trasformazione in società per azioni, si è voluto dare un segnale di ottimizzazione e di rinnovamento dell'organizzazione, per offrire un miglior servizio al cittadino-cliente e proporsi così come ente gestore del proprio ATO di appartenenza.
- 2004 Dal 1° gennaio l'azienda acquisisce anche i servizi relativi a fognature e depurazione e diventa gestore del Servizio Idrico Integrato. La società programma un nuovo livello delle relazioni pubbliche e ridefinisce il proprio nome pubblico, CIIP poliservizi. Il nuovo logo aziendale è il primo e più evidente effetto dell'evoluzione dell'azienda.
- 2005 Il 29 Giugno, presso lo Studio del Notaio Dott. Francesca Filauri, i Presidentidella CIIP Spa, Dott. Paolo Nigrotti e della Vettore Spa, Rag. Luisa Baldoncini, siglano l'atto di fusione per incorporazione della Vettore Servizi Ambientali Spa nella CIIP-Cicli Integrati Impianti Primari - spa, in esecuzione delle deliberazioni assunte dalle Assemblee dei Soci delle due Aziende rispettivamente in data 20/04/05 e 21/04/05: nasce il Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato dell'ATO n.5 Marche Sud.
- 2006 IL 28 giugno la CIIP spa entra a far parte del gruppo delle aziende del servizio Idrico Integrato certificate UNI-EN-ISO 9001:2000 e UNI-EN ISO 14001:2004.
- 2007 CIIP spa già affidataria in via transitoria e quinquennale - anni 2003/2008 - della gestione del servizio idrico integrato, ha ottenuto l'affidamento "in house" della gestione del S.I.I. Tale Affidsamento a regime è stato conferito dall'Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 5 - Marche sud per la durata di 25 anni e con scadenza 31/12/2032.
- 2017 Conseguentemente ai gravi eventi sismici succedutesi nel 2016 e nel 2017, si sono resi necessari una serie di interventi di risanamento che sono stati illustrati nell’istanza di riequilibrio economico finanziario rivolta all’EGA. Le caratteristiche tecniche, la complessità delle opere acquedottistiche e la notevole estensione delle stesse hanno fatto prevedere una durata complessiva dei lavori di almeno 25 anni ed hanno imposto, anche ai fini dell’efficienza e dell’economicità dell’intervento, che gli stessi vengano iniziati e portati a termine dallo stesso Gestore. Si è pertanto evidenziata la necessità di un prolungamento dell’attuale affidamento della gestione del SII a CIIP SpA per 15 anni sino al 31/12/2047 e la proroga della durata della Società sino al 31/12/2100 (modificando l’art. 3 dello Statuto societario).